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Anima di una terra dal cuore antico

Le denominazioni dei vini: cosa sono e come distinguerle

In questo articolo spiegheremo cosa sono e come distinguere le denominazioni dei vini.

La denominazione dei vini è costituita da un insieme di sigle che a un occhio poco esperto possono sembrare incomprensibili, ma è sufficiente leggere alcune semplici regole per capire cosa sono e a cosa servono.

DOC, DOCG e IGT sono le tre classificazioni che rappresentano generalmente i vini italiani e servono ad informare il consumatore specificando che il prodotto in questione ha specifiche caratteristiche organolettiche ed è di origine certificata.

Grazie a precise leggi normative che è possibile stabilire in quale categoria inserire un determinato vino in base al suo territorio (più o meno ampio in base al tipo di denominazione) e alle sue caratteristiche qualitative.

In Italia la denominazione dei vini è iniziata molto tempo fa e per capirla al meglio è giusto scoprire e analizzare a fondo la sua storia.

Come sono nate le denominazioni in Italia

Il 17 marzo 1861 venne proclamata ufficialmente l’unità d’Italia che però non poteva in alcun modo unificare le diverse normative che in quegli anni regolavano il vino, erano troppo diverse ed eterogenee.

Nel 1930 iniziò ad esserci una piccola evoluzione: i vini iniziarono a distinguersi in Tipici (che comprendeva quelli speciali, superiori e fini) e in quelli senza nessuna indicazione.

Tra il 1963 e il 1992 la suddivisione del vino entrò ancora più nel dettaglio, il prodotto venne infatti diviso in 4 grandi categorie: Vini a Denominazione di Origine Semplice, Senza Denominazione, a Denominazione di Origine Controllata e a Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Poco dopo si aggiunsero anche l’Indicazione Geografica Tipica e la categoria Vino da Tavola.

Nel 2009 anche l’Unione Europea ha deciso di rivedere la scala delle varie denominazioni, aggiungendo l’Origine Protetta (DOP) e l’Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Tipologie di denominazioni in Italia: DOC, DOCG, IGT

Ma quali sono le caratteristiche che deve avere un vino per ottenere una determinata indicazione?

La Denominazione di Origine Controllata (DOC) prevede che il vino venga prodotto seguendo una serie di norme che vengono identificate con il nome ”disciplinare” e che stabiliscono in maniera precisa e specifica le caratteristiche di ogni singola denominazione, in base ai vitigni, al territorio e a molto altro.
Per fare un esempio pratico, tra i vini della nostra azienda, il vino rosso Irpinia Aglianico ha come denominazione la DOC e grazie alla sua eleganza e morbidezza rappresenta in pieno la sua Origine Controllata.

La Denominazione di Origine Controllata e Garantita rende questi prodotti ancora più ricercati e pregiati, proprio come il nostro vino bianco Fiano di Avellino DOCG, eccellente e di classe, stupisce chiunque con la sua leggerezza e sapidità. Per poter entrare nella categoria dei Controllati e Garantiti un vino deve restare per almeno 5 anni nella classificazione DOC.

L’Indicazione Geografica Tipica (IGT) certifica invece la provenienza delle uve di una determinata area geografica o regione. Si tratta quindi di un prodotto molto più legato alla spirito del territorio in cui vengono coltivati i vari vitigni.

Ora che hai capito cosa sono e come distinguere le denominazioni dei vini per te sarà molto più semplice intuire perché un vino appartiene ad una determinata categoria rispetto ad un altra e se desideri analizzare più a fondo la differenza tra una bottiglia DOC e una DOCG puoi tranquillamente gustare e confrontare i vini della nostra gamma.

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